domenica 16 febbraio 2014

Viaggio nel mondo Disney: Biancaneve e i Sette Nani

Biancaneve e i sette nani. Il primo mattone di un impero voluto fortemente da Walt Disney contro tutto e tutti. E’ il primo lungometraggio animato targato Disney e anche il primo lungometraggio in animazione classica della storia del cinema, insomma l’inizio della magia.


La trama è tratta da una delle fiabe più famose dei fratelli Grimm e racconta di Biancaneve, una principessa, e della sua matrigna, Grimilde, la regina cattiva e invidiosa della bellezza di Biancaneve. Costringe quest’ultima a lavorare come schiava nella propria casa ed è tanto ossessionata dalla sua bellezza da chiedere costantemente allo Specchio Magico una famosissima domanda. Ma un giorno la risposta è diversa:
“Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?” 
“ Bella, tu sei bella, oh mia Regina, ma attenta: al mondo una fanciulla c'è, vestita sol di stracci, poverina, ma ahimè, assai più bella di te! 
“Guai a lei! Dimmi il suo nome!” 
“Ha la bocca di rose e ha d'ebano i capelli, come neve è bianca.” 
“Biancaneve!”

Sopraffatta dalla rabbia e dalla gelosia la regina incarica il cacciatore di uccidere Biancaneve e di consegnarle come prova il suo cuore. Ma il cacciatore, impietosito, decide di non ucciderla e lasciarla fuggire nel bosco, consegnando alla regina il cuore di un cinghiale.
Biancaneve, nel frattempo, grazie all’aiuto degli animali del bosco, si rifugia nella casa dei 7 nani, 7 minatori adulti. Qui ottiene presto l’affetto di questi e, in cambio delle pulizie di case, la possibilità di vivere con loro. Canta e balla assieme a loro la sera, a dimostrazione di totale serenità.


Ma la cattiva Grimilde, dopo aver scoperto la verità dallo specchio, decide di intervenire personalmente: usa la magia nera per trasformarsi in una vecchia e crea “la mela stregata, il sonno della morte...basta un solo assaggio della mela stregata e gli occhi della vittima si chiuderanno per sempre in un sonno mortale...”


Esiste un antidoto a tutto questo (il primo bacio d’amore) ma Grimilde, convinta della totale assenza di questo pericolo poiché i nani, credendola morta, l’avrebbero seppellita, si reca alla casa dei nani e, in loro assenza, trae in inganno Biancaneve, che morde la mela e cade nel sonno eterno. Gli animali del bosco intervengono in aiuto di Biancaneve avvertendo i nani, che lasciano la miniera e corrono subito in suo aiuto, inseguendo la strega in un tragico crescendo finale che porta alla morte della regina, caduta in un dirupo e schiacciata da un macigno. Al ritorno i nani mettono Biancaneve in una bara di vetro dove vegliano su di lei, finchè un giorno un principe, rattristato dalla sua morte, la bacia rompendo l’incantesimo.

Cosa rende questo film un classico immortale? Tanti personaggi e scene memorabili.
Innanzitutto abbiamo la simpatia dei 7 nani (Dotto, Brontolo, Pisolo, Gongolo, Eolo, Mammolo e Cucciolo), Il cui numero non è sicuramente casuale: le 7 note, i 7 giorni della settimana, i 7 pianeti, le 7 virtù, ecc...
Sette simpaticissimi personaggi che sembrano estranei a tutto il resto: vivono soli in mezzo al bosco, devoti solo al lavoro. Senza scomodare varie e possibili interpretazioni, chi non ha mai riso mentre Dotto mescola le parole? O non ha mai provato tenerezza per l’imbarazzo mostrato da Mammolo quando riceve delle attenzioni? O per Cucciolo quando continua a mettersi in coda per ricevere nuovamente il bacio da Biancaneve, in una delle scene più famose e più citate (ultimo in Cattivissimo me con i Minion)?

Brontolo, l’unico che non apprezza o non vuole apprezzare questo affetto, viene punito con continui incidenti, mostrando una comicità fisica e simboleggiando come "l’odio non paghi".
 
Abbiamo delle splendide canzoni, le quali saranno poi un marchio di fabbrica in tutti i classici Disney. Da citare la famosissima “Ehi-Ho!”, la spensierata “Impara a fischiettar” e la divertentissima “Canzone sciocca” dei nani che ci ricordano di non prenderci troppo sul serio.
Abbiamo tanti momenti di puro orrore che, secondo me, relegano il cartone a un pubblico molto più adulto dei bambini a cui si crede destinato (il sottoscritto considera Biancaneve tra i film più horror che abbia mai visto): scene come la fuga nel bosco, dove vengono sottolineati splendidamente la paura e l’abbandono della protagonista; lo specchio magico, dal volto e dalle atmosfere molto sinistre; la richiesta dell’uccisione di Biancaneve e la consegna del suo cuore (come può reagire un bambino di fronte a una richiesta del genere?); soprattutto le parti legate alla regina Grimilde, il personaggio maggiormente riuscito, una donna talmente vanitosa e sopraffatta dall’odio che per ottenere la bellezza è disposta a diventare il suo opposto, a rinunciare ad essa -l’esaltazione del male che ci logora da dentro e ci trasforma.
La scena della trasfigurazione in vecchia e della creazione della mela è una scena terrificante, per un bambino un vero incubo. Come ancora più terrificante è tutto il seguito: da Grimilde che calcia una ciotola a uno scheletro morto di sete, ancora posizionato mentre tenta di arrivare all’acqua
“Cos'è? Hai sete? E bevi allora!”
alla tentazione della mela -che viene dall’esterno, in questo caso della casa, luogo di sicurezza e protezione-
rappresentata magnificamente con l’apparizione alla finestra (Walt ci ricorda di non accettare le caramelle dagli sconosciuti, non cedere alle tentazioni e ascoltare i consigli altrui), da Biancaneve, che cede e fa entrare in casa la strega, disobbedendo ai consigli di Dotto, con l’ingenuità di una giovane e innocente di fronte alle tentazioni della vita, alla gioia di Grimilde “E ora, la più bella sono io!” fino alla fuga finale con inseguimento dei nani, durante una violenta tempesta, che porta alla morte della strega.

Avremmo molte altre letture di questa storia, infinite: il percorso di crescita dall’adolescenza all’età adulta, il narcisismo, il bene e il male, i rapporti madre-figlia ecc
Ci tengo a concludere ricordando l’Oscar alla carriera vinto da Walt con questo film, per "una significativa innovazione sullo schermo che ha affascinato milioni di persone ed è stato il pioniere in un importante campo dell'intrattenimento" ricevendo un Oscar di dimensioni normali e sette statuette in miniatura, consegnati dalla purtroppo appena scomparsa Shirley Temple, e citando gli splendidi disegni, dai particolari dei personaggi agli sfondi, forse normali oggi, ma non per un film uscito nel 1937.

Andrea

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