giovedì 18 settembre 2014

Viaggio nel mondo Disney: la Carica dei 101

"La Carica dei 101” è il titolo del 17° classico animato Disney. Film uscito nel 1961 e tratto dal romanzo “I cento e uno dalmata” di Dodie Smith.


Il film ha inizio in un tipico appartamento da scapolo a Londra, dove il protagonista umano Rudy, di professione compositore, lavora su una nuova stesura mentre il suo cane, un dalmata di nome Pongo, attende l’arrivo dell’ora della passeggiata tremendamente annoiato dalla loro attuale vita da scapoli. Decide quindi di cercare una fidanzata per Rudy, ritenendolo "abbastanza carino per il suo genere”. Inizia quindi una prima divertente scena, famosissima ed entrata nell'immaginario collettivo, dove Pongo alla finestra seleziona le più varie coppie femminili cane-padrone, che si rispecchiano a vicenda; dopo diverse e anche bizzarre coppie appare finalmente quella perfetta, una dalmata femmina e la sua affascinante padrona, che si dirigono verso il parco. Per Pongo è il momento di agire: deve seguirle e, spostando in avanti l’ora sull’orologio nella stanza, riesce a far uscire Rudy prima del previsto.

 
Raggiunte all’interno del parco, Pongo tenta in tutti i modi di attirare l’attenzione della coppia, prima rubando il cappello di Rudy e posandolo accanto alla ragazza, ottenendo un primo dolce scambio di sguardi tra i due protagonisti; poi fa cadere accidentalmente entrambi i padroni all’interno di uno stagno, provocando prima l’ira poi la gioia e la risata generale, con seguente innamoramento tra le due coppie, che porterà al matrimonio sia tra Pongo e Peggy (questo il nome della dalmata femmina) che tra Rudy e Anita (questo il nome della sua nuova compagna).
La scena si sposta più avanti nel tempo: Peggy è in dolce attesa e in casa regna un'aria serena quando appare il personaggio più famoso e riuscito dell'opera, Crudelia De Mon, vecchia amica di Anita, antagonista della storia odiata da tutti i componenti della casa, amante di pellicce, dai toni e modi sgarbati e ripugnanti. La donna vuole i cuccioli di dalmata, ma, essendo arrivata in anticipo, lascia casa con l'intenzione di tornarci tra qualche settimana, tutto questo mentre Rudy compone la famosissima canzone a lei dedicata.


Successivamente Peggy partorisce 15 teneri cuccioli, che però rischiano di diventare 14, pericolo sventato da Rudy che lo rianima massaggiandolo con un asciugamano, per la gioia di tutta la casa, Nilla compresa (la governante di casa).
Subito dopo riappare nuovamente Crudelia, che all’inizio disdegna i cuccioli appena nati perché totalmente bianchi; quando poi scopre che le macchie arriveranno nei prossimi mesi, ossia crescendo, è disposta a comprare l’intera cucciolata per una grossa somma di denaro ma Rudy rifiuta l'offerta, scatenando l'ira di Crudelia che esce sbottando "Mi vendicherò, non dubitate!"

Le giornate passano tranquille, i 15 cuccioli sono adorabili, simpaticissimi e tutti magnificamente caratterizzati: si passa da chi ha sempre fame a chi ha sempre sonno, all'amante della televisione, all'impavido e coraggioso...ma sotto questo velo di tranquillità si teme il ritorno di Crudelia.
La sua mossa non si fa attendere, vuole a tutti i costi i cuccioli per farne delle pellicce e per arrivare al suo scopo assume due simpaticissimi criminali, Gaspare e Orazio, che eseguiranno il furto dei cuccioli cogliendo la governante sola in casa. La donna tenterà di cacciare i malviventi, senza riuscirvi. Rudy e Anita chiamano a Scotland Yard, ma le indagini umane non hano successo.
Disperati, Pongo e Peggy si rivolgono al telegrafo canino, il mezzo di comunicazione che i cani sfruttano nelle urgenze, abbaiando le notizie da cane a cane, dal centro di Londra alla periferia, fino a raggiungere  l'avamposto di Colonnello (un vecchio cane pastore) e dei suoi attendenti: il Sergente Tibbs (un gatto) e il Capitano (un cavallo).

- "sembra un numero, 3 x 5 = 13" 
- "fa 15 signore" 
- "sì, 15 naturalmente"
- "15 ciccioli macchiati rapiti" 
- "è meglio controllare, colonnello" 
- "due guaiti, un punto e una linea" 
- "allora cuccioli, signore!"
Da Colonnello Pongo e Peggy ricevono la notizia che i cuccioli sono stati rintracciati presso l'Antro dell'Inferno, la casa abbandonata dei Demon, dove Tibbs, in perlustrazione li ha trovati, insieme a Gaspare, Orazio, Crudelia e altri 84 cuccioli, comprati da un negozio, destinati, tutti e 99, a diventare giacche di pelliccia.


Ottenuta l'informazione, Pongo e Peggy partono subito per recuperare i loro cuccioli.
Quella stessa notte Crudelia, sapendo che la polizia sta perlustrando Londra alla ricerca di cuccioli e rapitori, ordina a Orazio e Gaspare di uccidere e spellare i cuccioli subito.
I due però rimandano il lavoro alla fine della loro trasmissione televisiva preferita "Qual'è il mio reato"e, mentre sono seduti davanti alla televisione, il gatto Tibbs, penetrato in casa, fa scappare dalla stanza tutti i 99 cuccioli, attraverso una fessura in un muro.
Terminato il programma, Gaspare e Orazio scoprono la fuga e rincorrono Tibbs e i cuccioli all'interno della casa; quando tutto sembra perduto, con gatto e cuccioli con le spalle al muro, sopraggiungono Pongo e Penny; irrompono nella stanza da una finestra e assalgono i due criminali, dando il tempo a Colonnello e Tibbs di far uscire i piccoli dalla casa.


All'interno di una stalla vicina avviene finalmente il ricongiungimento felice tra Pongo, Peggy e i loro cuccioli. Ma presto si accorgono di essere molti di più, 99 cuccioli più i due adulti: 101 in tutto. Venuti a sapere dell'ignobile piano di Crudelia, Pongo e Peggy decidono di portarli in salvo tutti, certo che i loro padroni non li abbandonerebbero mai. Inizia quindi un lungo e difficoltoso viaggio di ritorno, al freddo, sotto la neve, aiutati spesso da altri animali incontranti lungo la strada, cani o mucche, che gli offrono cibo, un tetto o un posto dove riposare mentre Gaspare, Orazio e Crudelia gli danno la caccia.
Famosissima e molto citata la frase di uno dei cuccioli, allo stremo delle forze durante il viaggio, tenerissimo nel dichiare il suo disagio:
"Sono stanco e ho fame. Ho la cosa gelata e il naso gelato, le orecchie gelate e i piedi gelati."


Arrivati in una cittadina, vengono aiutati da un Terranova del paese, che li conduce in un nascondiglio e gli suggerisce un piano per fuggire velocemente, su un furgone che in giornata partirà per Londra.
L'arrivo in questa cittadina di Crudelia, Gaspare e Orazio complica i piani dei dalmata, ma, grazie a un intuizione di Pongo, si mimetizzano agli occhi degli inseguitori, ricoprendosi di fuliggine, per la gioia dei cuccioli, in modo da sembrare anche loro dei Terranova .
Il piano procede perfettamente: i cani, uno ad uno, riescono a salire sul furgone proprio sotto gli occhi degli inseguitori; purtroppo delle neve cade proprio addosso ad uno degli ultimi cani, togliendo la fuliggine e mostrando il vero colore dei dalmata. Inizia quindi l'ultimo inseguimento, con un inquietante Crudelia, alla guida della sua smagliante auto, completamente accecata dalla rabbia, che cerca di speronare il furgone.


Contemporaneamente Gaspare e Orazio, sopraggiungendo da una strada secondaria, vogliono colpire il furgone, ma, maldestri come sempre, sbagliano e prendono in pieno l'auto di Crudelia, mettendo la parola fine alla caccia e lasciando via libera ai dalmata, che ritornano a casa proprio la notte di Natale.
Scopriamo che Rudy ha avuto successo grazie alla canzone da lui composta su Crudelia; ma la tristezza regna ancora in casa per l'assenza dei loro cani. All'improvviso l'abbaiare interrompe il silenzio e, una volta aperta la porta, la casa viene inondata di dalmata. Vengono contati ben 101 cani e Rudy e Anita decidono che, con i soldi guadagnati con la canzone, compreranno una enorme casa in campagna in modo da tenere e far crescere tutti e 101 i dalmata, giungendo così al lieto fine.
"Che importa se son più di 100, ognuno con noi resterà
in ogni momento nell'allevamento felice ciascun sarà.."

Il film alla sua uscita fu un enorme successo, guadagnando 14 milioni solo il primo anno di distribuzione e ancora oggi è considerato uno dei classici più famosi degli anni '60, ma anche della filmografia Disney in generale.
In realtà la sua realizzazione fu molto travagliata in quanto opera successiva a "La bella addormentata nel bosco" che fù un insuccesso al botteghino, guadagnando molto meno di quanto era costato e portando Walt a dover risparmiare notevolmente nella realizzazione di questo nuovo film. Lo staff si ridusse ad un quinto e venne deciso di affidarsi a una nuova tecnologia, chiamata xerografia, che permetteva un inchiostratura automatica dei disegni dei personaggi in movimento (quelli che vengono sovrapposti ai fondali fissi) risparmiando in tempistiche e manodopera, abbattendo quindi i costi oltre a permettere la realizzazione di 101 cani a macchie, operazione lunghissima manualmente. Nonostante tutto questo, riuscì comunque bellissimo, senza risentire del tempo trascorso.
Fu il primo film ambientato all'incirca nello stesso periodo di uscita dello stesso, quindi non nel passato o in epoche e periodo fantastici e indefiniti.
Dopo Lilli e il Vagabondo abbiamo ancora i cani come protagonisti principali e, nuovamente, sono descritti con caratteri molto simili a quelli umani, basti pensare alla prima scena dove il cane rispecchia lo stile del padrone o ai cuccioli di Pongo & Peggy, dove abbiamo il teledipendente Lucky, o il coraggioso Macchia (sarà lui il protagonista del seguito, "La carica dei 101 II - Macchia, un eroe a Londra" o il sempre affamato Rolly:
"Ho fame mamma, ho fame! veramente! ho cosi fame che mangerei un elefante intero!"
Le caratteristiche dei cuccioli li fanno entrare subito nella simpatia e nel cuore dello spettatore, grande o piccolo che sia, provando verso di loro una tenerezza unica.
Qui, come in molti classici Disney, un punto di forza è la caratterizzazione dei personaggi "secondari". Abbiamo già parlato dei cuccioli, vi sono inoltre i criminali Orazio e Gaspare, veri mattatori comici del film (alto e magro il primo, basso e grasso il secondo) estremamente esilaranti nella loro goffaggine come quando si fingono elettricisti per entrare in casa di Rudy, sbagliando l'ortografia della scritta società elettrica, impressa su una valigetta. Inoltre abbiamo un classico ribaltamento dei ruoli: il primo è la mente, ma è il secondo che in realtà ha idee e intuizioni giuste, non recepite dal primo, caratteristica che li accumuna al cane Colonnello e al gatto Sergente Tibbs (il secondo, a servizio del primo, è quello che invece ha le idee più brillanti che vengono difficilmente riconosciute dalla "mente" del duo). Molto comici anche loro due: Colonnello estremamente serioso nei comportamenti, ma spesso corretto in errori banali, e Sergente Tibbs succube del colonnello, nonostante svolga tutto il lavoro: "Sergente Tibbs al rapporto!"
Chi ruba sicuramente la scena a tutti è però l'antagonista, Crudelia De Mon

Senza dubbio tra i villain più carismatici e ricordati dell'intera filmografia Disney: indimenticabile la sua aria da diva del passato, le sue pelliccie e la sigaretta fumata col bocchino, onnipresenti, col caratteristico alone di fumo verdastro che la circonda. Fantastico il suo modo di fare perfido, pazzo e spaventoso ma allo stesso tempo goffo; il suo disegno con zigomi appuntiti e corporatura scheletrica; i capelli metà bianchi e metà neri. E fantastica è la canzone a lei dedicata:
"Crudelia De Mon, Crudelia De Mon
Farebbe paura persino a un leon
E' più letale lei d'uno scorpion
Crudelia Crudelia, De Mon

Crudelia fa l'effetto di un demonio
e dopo il primo istante di terror
Ti senti in suo poter
e tremi al sol veder
gli occhi di felino predator"
Il disegno spigoloso caratterizza anche tutto il resto dei personaggi, in uno stile di disegno nuovo e particolare, ma che risulta comunque molto dettagliato e gradevole; perde teoricamente invece, rispetto a pellicole precedenti, la cura del disegno negli sfondi, spesso poco curati rispetto al passato, ma comunque con un loro fascino.
Anche la storia è relativamente semplice, ma originale e, grazie a un pizzico di tensione e trovate divertenti, non annoia e regge per tutta la durata, presentando comunque, dietro la sua semplicità, dei messaggi più o meno evidenti, ma importanti.
Si può sicuramente notare nel personaggio di Crudelia, per come è rappresentata, una critica al mondo che le appartiene, borghese e viziato, che vuole fare del male a creature innocenti solo per puro piacere personale, nella ricerca di cose materiali (la pelliccia), e ritiene che tutto sia in vendita e che tutto abbia un prezzo, in contrapposizione al puro pensiero dei protagonisti (Rudy che rifiuta un grosso assegno, preferendo l'affetto dei cani, e la seguente ira di Crudelia è il simbolo di questo concetto). 
L'atto che vuole compiere è sicuramente ignobile e, dato l'affetto che i bambini provano subito per i cuccioli, anche poco adatto a un pubblico infantile (come quasi sempre nelle opere Disney). L'inseguimento finale di Crudelia, per esempio, è tutto tranne che adatto ai bambini, dove l'ira ne fa assumere sembianze diaboliche, a cavallo del suo destriero a 4 ruote, con occhi che bramano odio e morte.
Tra i messaggi più chiari c'è invece quello ambientalistico a favore degli animali, seguendo sempre la scia di Lilli e il Vagabondo. Se prima ne veniva criticato l'abbandono, ora viene criticato l'uso impietoso degli animali per un consumo di beni non di prima necessità per l'uomo
Ancora: l'importanza della collaborazione, dell'aiutarsi a vicenda nel momento del bisogno e delle difficoltà, che gli umani dovrebbero imparare dai cani (bellissima ed emozionante la sequenza del telegrafo, che mette in contatto i vari cani, che non esitano ad aiutare Pongo e Peggy, anche senza conoscerli personalmente, riuscendo dove gli umani avevano fallito, dimostrando la solidarietà tra i vari membri della comunità canina).
Insomma, nonostante la storia apparentemente semplice, la Disney riesce comunque a parlarci e mandarci messaggi positivi, inserendo un altro mattone importante nella sua filmografia, entrato nell'immaginario collettivo. D'altronde, alzi la mano chi non ha mai canticchiato la canzone "Crudelia De Mon" o vedendo per strada un dalmata non abbia pensato a uno dei protagonisti o a uno delle scene. Secondo me le mani sono poche, molto poche, e questo grazie alla magia Disney.

Andrea

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