lunedì 31 marzo 2014

Viaggio nel Mondo Disney: Walt Disney racconta l'America Latina


Siamo nel 1942 e Walt Disney continua a sfornare un lavoro dopo l’altro e subito dopo Bambi è il turno di un mediometraggio d'animazione collettivo dal titolo “Saludos Amigos”.
Il periodo storico è molto importante, siamo in piena seconda guerra mondiale e molti governi dell’America latina cominciano ad avere sempre più stretti contatti con la Germania nazista. Da qui la decisione di effettuare una propaganda per contrastare questi legami e rafforzare i rapporti con gli Stati Uniti d’America, decisione che coinvolse molte star di Hollywood, tra le più coinvolte Walt Disney, essendo i suoi personaggi molto popolari in quella parte del mondo.


“Saludos Amigos” è il primo risultato importante di quest’obiettivo. Venne organizzato un viaggio che portò Walt Disney in persona e tutta una serie di suoi aiutanti, disegnatori, compositori ad attraversare il sud America, seguendo l’ordine del lungometraggio precisamente in Bolivia, Perù, Cile, Argentina e Brasile, armati di cinepresa, fogli e matite.
Vennero filmate le moderne città di questi paesi, gli abitanti, i loro usi e costumi, le loro tradizioni e parte di queste riprese verrano inserite pari pari nel risultato finale, diventando un vero documentario estremamente interessante. Vera perla di tutta questa parte di lavoro è il vedere all’opera i disegnatori Disney immortalare su carta i luoghi reali che stavano visitando e dando loro ispirazione, come lo è la presenza di Walt in persona che, nella parte di se stesso, attraversa con noi il film e i luoghi che vengono rappresentati.
In alternanza a queste parti documentario abbiamo quattro cortometraggi d’animazione, che rendono il film composto da singoli episodi dai risultati alterni, uniti in un film collettivo, usanza frequente in quell’epoca. Il primo episodio vede protagonista Paperino, turista ovviamente divertente e sfortunato presso il bellissimo lago Titicaca, situato tra Bolivia e Perù. Episodio con voce fuori campo che accompagna noi e Paperino alla scoperta di usi, costumi e paesaggi di questo incantevole luogo, alternato a una vivace e divertente sequenza di gag tipiche dello sfortunato e adorabile Paperino.
Il secondo episodio vede protagonista Pedro, un piccolo aereo cileno, che un giorno ha l’occasione di coronare il suo sogno, diventare un aereo postale ed affrontare i pericolosi viaggi attraverso le Ande per la consegna e il ritiro della posta. Pedro è il primo personaggio completamente nuovo introdotto in questo cartone, un tenero e piccolo aeroplanino ma dal cuore forte, determinato e coraggioso, che ci rammenta di non arrenderci di fronte alle situazioni più dure e pericolose e di non farci distrarre da tentazioni durante il raggiungimento dell’obiettivo; altro protagonista di questo episodio è il terrificante monte Acongagua. Walt riesce quindi, nonostante l’obiettivo propagandistico dell’opera, a inserire lo stesso significati importanti e scene spaventose, elementi che accompagneranno sempre le opere Disney.


Nel terzo episodio abbiamo protagonista il cowboy Pippo che viene teletrasportato nella pampa argentina e messo a confronto con i Gaucho Argentini, nuovamente per impararne e omaggiarne usi, costumi e abitudini, in un episodio che verrà successivamente censurato, con l’eliminazione della scena dove Pippo fuma una sigaretta.
Se fino a qui i risultati sono nel complesso buoni, ma senza le vette che avevano caratterizzato il passato, con l’ultimo episodio il tutto viene recuperato con gli interessi: sicuramente l’episodio migliore del film e tra i migliori e visionari episodi dell’intera filmografia Disney.
Ci spostiamo in Brasile e viene introdotto un altro nuovissimo personaggio, Josè Carioca, un pappagallo antropomorfo di Rio de Janeiro dall’eccezionale carisma, amico di Paperino, ma capace addirittura, in quest’episodio, di superarlo in carica e simpatia.

Omaggio a José Carioca - Disegno di Andrea G.
Nasce una trascinante sequenza a ritmo di samba, con Josè maestro e Paperino allievo e un magico pennello che ricrea in sequenza un acquerello dei paesaggi e delle atmosfere di Rio, sulle note appunto di Aquarela do Brasil, con continue e geniali trovate visive, in un clima festoso.
Josè insegnerà a Paperino e metaforicamente agli Stati Uniti ad apprezzare e vedere sotto un diverso occhio la sua terra e le sue musiche.


Due anni dopo arriverà “I Tre Caballeros”, secondo importante appuntamento per la celebrazione dei popoli e dei luoghi sudamericani, più riuscito del precedente, unendo stavolta live-action e animazione, con straordinari livelli di interazione, per l’epoca, tra cartoni e umani e continue, fantasiose, visionarie invenzioni. Il film è nuovamente composto da episodi autonomi, legati tra di loro da Paperino (qui trascinante, si prende la sua rivincita contro Josè) che apre i regali di compleanno donati dai suoi amici latino-americani.
Il primo regalo è un proiettore cinematografico, che ci mostra un documentario sugli uccelli rari dell'America del Sud e ci introduce direttamente al primo episodio, che vede protagonista Pablo, un freddoloso pinguino che insegue il sogno di raggiungere luoghi caldi, più congeniali per lui.
Subito dopo entra in scena, seppur brevemente, il primo personaggio veramente esaltante introdotto in questo cartone ossia l’uccello Aracuan, un trascinante, pazzo e imprevedibile uccello dalla cresta rossa che in un solo minuto di presenza si guadagna un posto d’onore tra i personaggi Disney.


Il secondo episodio, il Gauchito Volante, racconta la storia di un ragazzo argentino che, durante una battuta di caccia di Condor, trova un simpatico asino dotato di ali dal nome Burrito. Una volta nata l’amicizia tra i due personaggi, assistiamo a una corsa di paese con loro protagonisti, di cui purtroppo nonostante la vittoria vi è l’impossibilità di ritirare il premio finale, causa l’aver barato.
Walt ci ricorda quindi di rimanere sempre onesti verso gli altri, che le bugie non pagano, tema già presentato in precedenza, molto caro alla Disney.
Un nuovo dono aperto da Paperino introduce un nuovo episodio, dove ritroviamo José Carioca, che lo accompagna attraverso Salvador, la capitale dello Stato brasiliano di Bahia. Il ritmo e le trovate del film si alzano in maniera vertiginosa, in un crescendo di musica e immagini per le strade di Bahia al ritmo di samba con Paperino, Josè e attori in carne ed ossa che ballano assieme, in modo ancora oggi coinvolgente, insieme anche a stelle stelle latino-americane del periodo, tra cui le cantanti Aurora Miranda, Dora Luz, e la ballerina Carmen Molina, in lunghe sequenza di balli festosi e di trascinanti corteggiamenti.
Ma qui Paperino si prende anche la sua rivincita nei confronti di Josè, nella scena forse più divertente e delirante del film, degna erede degli elefanti rosa di Dumbo, con lui protagonista assoluto e Josè che se la ride a più non posso, come a decretarne il successo.


Un nuovo dono, arrivato dal Messico, introduce un nuovo straordinario personaggio, Panchito, un gallo antropomorfo messicano. I tre Caballeros del titolo sono finalmente riuniti, e il film può esplodere in allegria, in musica e in geniali trovate che accompagnano la travolgente canzone che li vede tutti protagonisti. Sequenza memorabile.


Con l’introduzione di Panchito ci spostiamo in Messico, attraverso un tappeto volante, in una scena che, secondo me, stona nell’universo Disney, con Paperino gigolò che va a caccia di ogni ragazza presente su una spiaggia. Se l’interazione cartoni umani è come sempre eccezionale e la scena con lui che gioca a moscacieca sulla spiaggia di Acapulco è fantastica, Paperino playboy lascia comunque l’amaro in bocca, essendo molto più legati a un altro Paperino, quello della piccola sequenza nella parte dedicata a Bahia, dove si dimostra timido e impacciato nell’arrossire di fronte alle graziose attenzioni di una tenera fanciulla.
La sequenza successiva vede Paperino dapprima veleggiare nell’aria sulle dolci note della canzone “You Belong to My Heart”, in una meravigliosa e romantica sequenza cantata, che si trasforma poi con lui assoluto protagonista in una nuova una splendida sequenza interazione cartone-umano, con Paperino che balla e canta con una donna. Le trovate fantasiose e geniali, prodotte dall’unione di tutti e tre i protagonisti, sono oramai continue e trascinanti (in questa sequenza abbiamo per esempio dei graziosi fiori e cactus ballerini, alcuni a forma di Paperino) e ci accompagnano fino al al gran finale, con il ritorno trionfante dei tre protagonisti e della canzone simbolo, “i tre caballeros”, a coronare un sublime e pazzo lungometraggio, visionario, pieno di feste, danze, colori, e gag che catalogano il cartone tra i più fantasiosi e riusciti dell’intera filmografia Disney.



Andrea

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