mercoledì 29 ottobre 2014

Viaggio nel mondo Disney: la Spada nella Roccia


“La spada nella roccia” è il titolo del 18° classico Disney uscito nel dicembre del 1963.


Fu, purtroppo, l’ultimo film totalmente animato che vide Walt Disney prima della sua morte, avvenuta nel 1966, e si ispira molto liberamente al romanzo omonimo pubblicato 25 anni prima: narra le vicende di re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda. Il film racconta la primissima parte di questa storia, e vede protagonista un giovane ragazzo scudiero, il cui vero nome è appunto Artù,  chiamato da tutti “Semola”.
Tema principale del cartone è un percorso di formazione: varie lezioni teoriche e pratiche sulle tematiche che ci accompagnano nella vita condotte da Mago Merlino, l’unico a riconoscere delle potenzialità nel giovane ragazzo protagonista che prima del suo incontro è carente di una vera istruzione. Percorso che ovviamente terminerà con l’estrazione da parte di Semola della famosa spada incastrata nella roccia, e con la sua proclamazione di nuovo re di tutta l’Inghilterra.
Assenti duelli tra cavalieri, lotte per il potere, tutti elementi caratterizzanti i romanzi ambientati nel periodo storico preso in considerazione; ci sono solo Merlino e Semola in un rapporto insegnante-alunno.
La storia può sembrare molto semplice, ma cos' ha reso “La spada nella roccia” un capolavoro tra la filmografia Disney e non solo, amato da tantissimi ancora oggi a più di 50 anni dalla sua uscita?
Sicuramente la comicità e i personaggi: è forse il cartone più divertente e con i personaggi più riusciti dell’intera filmografia Disney.

Semola è un ingenuo e sognatore ragazzo di 12 anni, buono nell’animo e nel cuore, dolce e maldestro nei modi e gracile nel fisico, altruista, perfetto per creare nello spettatore, soprattutto quello a cui è teoricamente rivolta l’opera (i bambini) un'immediata immedesimazione.
Vogliamo imparare con lui, siamo pronti a vivere le avventure che si troverà davanti in questo percorso.
Merlino è invece un mago e ci viene presentato come il più potente mago al mondo, in grado perfino di prevedere il futuro e di viaggiare nel tempo, oltre ad eseguire vari incantesimi e magie. E’ colui che istruisce Semola, ed è uno dei personaggi più riusciti e simpatici della Disney, l’insegnante che tutti vorremmo, buono e generoso, testardo ma buffo nei modi; con il suo ingresso il film prende quota in un continuo vortice di risate.
La prima scena che li vede entrambi protagonisti è davvero fantastica: Semola, nel tentativo di riprendere una freccia scoccata troppo lontano da Sir Caio -il fratello maggiore adottivo di Semola- finisce per cadere letteralmente dentro la casa di Merlino, che aveva previsto il suo arrivo.


Estremamente comico il personaggio della Zuccheriera mentre riempie la tazza con, letteralmente, una montagna di zucchero, aspettando che sia Merlino a dire “Basta”; esilarante Merlino mentre continua a parlare e guardare la zuccheriera in questo gesto infinito, finalmente arrabbiandosi e pulendo quindi con la propria barba il tavolo e la buffissima faccia di Semola meravigliata di fronte a tutta la scena.
Fantastico anche l’ingresso in scena di Anacleto, il gufo, per il sottoscritto il personaggio più riuscito e divertente del cartone. Permaloso e testardo ma con in fondo un cuore e un animo buono, alter ego di Merlino, sempre intento a contraddirne le teorie in torno burbero ma lo stesso estremamente simpatico

Semola: “Allora potete vedere tutto prima ancora che accada?
Merlino: “Sì, tutto quanto.
Anacleto: “Ah ah ah cala cala Merlino!”

Disney, in mezzo a questo sana divertimento, non dimentica di lanciare, con la vocedi Merlino, un  messaggio importante ai bambini di ogni età:
"tu non puoi crescere senza una decente istruzione"
A seguito di questa scena Merlino decide di seguire Semola e di diventarne ufficialmente il suo mentore. Bisogna quindi fare le valigie ed andare a vivere come ospiti nel castello del padre di Semola. Mai la preparazione delle valigie per un trasloco è stata più divertente che in questo cartone, scena e canzone passate letteralmente alla storia:


Prima canzone del cartone, non solo come ordine di incontro, simpaticissima e orecchiabilissima, è scritta dai fratelli Sherman, che introducono forse per la prima volta nelle canzoni Disney l’utilizzo di parole inventate, cosa che faranno per la Disney anche in successive pellicole come per esempio Mary Poppins.
Higitus figitus abra kazè
Prestate attenzione tutti a me
Si fanno le valigie andiamo susu
Nonono non tu, sempre i libri prima lo sai
Hockety pockety wockety wack Abra-cabra-dabra-da
Se ciascun si stringerà il posto a tutto si troverà 
Higitus figitus figitus sbum Prestidigitorium 
Alicafez Balaca set Malacavez Meripades Hockety pockety wockety..
Un'altra comparsa molto divertente la troviamo nella scena successiva, durante il viaggio a piedi verso il castello: un lupo che tenta in ogni modo di mangiare Semola, accompagnato da una sfortuna degna del miglior Willy Coyote. Tra cadute, voli e massi sulla testa, questo personaggio ci accompagnerà anche durante l’episodio degli scoiattoli.


All’arrivo, sir Ettore, padrone del castello, si dimostra restio a far restare Merlino come istruttore di Semola, prima di arrendersi e concedergli un “tetto” nella torre, definita da Anacleto “..vecchia torre traballante del più pericolante vecchio castello dell'intera cristianità”.
Subito dopo assistiamo all’arrivo di Sir Pilade, altro simpaticissimo personaggio dagli ingombranti baffoni che porta "grandi notizie da Londra, sensazionali”: l'annuncio di un grande torneo cavalleresco, il cui vincitore verrà proclamato re.
Sir Ettore inizierà ad allenare il figlio Caio, sperando sia il nuovo re -prospettiva che atterisce Sir Pilade. Semola viene nominato scudiero di Caio.

Iniziano poi gli insegnamenti di Merlino che, ciascuna volta, trasforma Artù in un animale per insegnargli un nuovo concetto.
La prima trasformazione è in pesce, all’interno del fossato del castello, per studiare le leggi della fisica. Non avendo l’istinto da pesce, Semola deve usare il cervello per imparare i nuovi movimenti, a ritmo di una simpaticissima e bellissima canzone dove “per ogni qua c'è sempre un là..per ogni se c'è sempre un ma", ricordando anche di non adagiarsi mai perché “Sempre in alto mira e va esci dalla mediocrità non star solo ad aspettar ciò che per caso puoi trovar se metti buona volontà il mondo tutto ti darà”. Il successivo attacco di un luccio dimostra a Semola (e a noi spettatori) come il cervello prevalga sui muscoli, anche se solo un goffo salvataggio di Anacleto permette a Semola di uscire vivo dal fossato, lasciando incredulo agli occhi di Merlino dimostrando che in fondo anche il burbero Anacleto possegga un cuore d’oro.

Messo in punizione in cucina, Merlino usa la magia in modo che i piatti si lavino da soli; ha cosi inizio la seconda lezione-trasformazione, questa volta in scoiattolo, per conoscere la forza della gravità. Lezione subito interrotta da una graziosa e coraggiosa scoiattolina che si innamora subito di Semola,dando luogo a un simpaticissimo corteggiamento, tra i più famosi e divertenti di casa Disney e non, dove Semola tenta invano di resistere ai tentativi di conquista, finendo per disturbare ed essere cacciato prima da Anacleto, poi da un picchio (come la zuccheriera una semplice comparsa ma estremamente divertente). Nemmeno Merlino rimane al sicuro, dato che compare immediatamente una scoiattolona che inizia a corteggiarlo, in tono sempre estremamente divertente. Ritornati umani, risulta tenerissima la scoiattolina delusa e molto bella la spiegazione che Merlino fornisce a Semola sulle complicazioni dell'amore:
“Questa faccenda dell’amore è una cosa potentissima, più forte della gravità, la forza più grande sulla terra...”


Rientrati al castello troviamo Ettore impegnato in una lotta con la cucina stregata da Merlino; per punizione a Semola viene momentaneamente interrotto il compito di scudiero.
Successivamente Anacleto accusa Merlino di confondere solamente le idee a Semola, nel tentativo di fornirgli nozioni ancora sconosciute per l’epoca, come la forma della terra e il suo moto rotatorio e assume il momentaneo incarico di maestro del ragazzo, ceduto da uno seccato Merlino. Ma Merlino durante la lezione di scrittura di Anacleto distrae Semola con la sua “macchina volante”, provocando l’ira del gufo che recrimina che “se l’uomo fosse nato per volare sarebbe nato con le ali”. Merlino tenta di dimostrare il contrario facendo volare il suo modellino, che si impiglia nella lunga barba del mago, rovinando la dimostrazione e provocando la risata di Anacleto, una risata estremamente contagiosa e a cui è impossibile resistere, di culto, forse la risata più famosa del cinema. Personalmente è la scena preferita dell’intero film.


Anche se la risata è quella originale, grande merito della riuscita del personaggio di Anacleto da noi va dato al doppiatore, Lauro Gazzolo, specializzato in voci da vecchietto di film western e in altri personaggi secondari Disney come il Bianconiglio o il cane Whisky di Lilli e il vagabondo, bravissimo a rendere perfettamente il personaggio e farlo entrare subito in simpatia con gli spettatori. Ma tutto il nostro doppiaggio è degno di lode: ogni voce risulta perfetta, non ultima Lydia Simoneschi (già voce di Bette Davis o Vivien Leigh) che interpreta l’antagonista femminile, che a breve apparirà nella storia.
Subito dopo Semola viene trasformato in un uccello, provocando l’ennesimo divertentissimo litigio-botta e risposta tra Merlino e Anacleto per chi debba insegnare la tecnica del volo.
Merlino: “Sarà meglio che ti spieghi la tecnica del volo. Allora: queste penne lunghe si chiamano primarie...”
Anacleto: “Si può sapere da quando in qua sai tutto sulle ali degli uccelli?”
Merlino: “Ho compiuto studi approfonditi sul volo degli uccelli.”
Anacleto: “Se non ti dispiace si da il caso che io sia un uccello!”
Merlino: “Va bene signor saputone, l’allievo è tuo!”
Durante la prova pratica di volo, Semola viene attaccato da un falco e durante la fuga finisce all’interno di una canna fumaria, che risulta essere quella della casa della maga Magò, la vera antagonista del film, personaggio di enorme successo, sfruttato moltissimo successivamente nelle storie a fumetti. Dal carattere euforico, pazzo e imprevedibile è forse il primo antagonista Disney ad essere puramente comico: infatti provoca sicuramente simpatia, non paura, allo spettatore. Alter ego di Merlino nell’usare la magia per scopi malvagi, si prende gioco di Semola con varie trasformazioni per poi decidere di ucciderlo.
Solo il provvidenziale intervento di Merlino salva nuovamente il protagonista, causando un duello di magia, (una battaglia di cervelli dove i contendenti si trasformano in cose diverse e cercano di distruggersi a vicenda), ennesima scena che Walt consegna alla storia della cinema, ed ennesimo suo insegnamento, perché anche qui in tono visionario ci dimostra quanto il cervello sia importante e fondamentale a discapito della forza bruta e come il bene debba sempre trionfare sul male, nonostante gli imbrogli di cui si servono le forze del male.


Nelle scene finali del film Semola provoca l’ira di Merlino, accettando nuovamente il ruolo di scudiero per il torneo. La reazione di Merlino è la fuga nel XX secolo, con un'altra famosissima frase, citata ancora oggi in continuazione, "Honolulu, arrivo!"
Smarrita la spada di Caio, per sostituirla, Semola estrae la spada dalla roccia, compiendo inconsapevolmente la profezia.
Riconosciuta subito come la spada nella roccia, il torneo viene interrotto e Semola estrae nuovamente la spada, dimostrando l’autenticità del gesto.
Il nuovo re Artù è spaventato da questo gravoso compito e tenta la fuga, ma il ritorno di Merlino in una divertentissima tenuta estiva lo calma e lo introduce al suo futuro di eroe leggendario con i cavalieri della tavola rotonda. Ritorno che non dimentica di lanciare una frecciatina al nostro periodo storico, dato che come dice Merlino “il XX secolo sta bene dove stà, un bel guazzabuglio moderno.”

Quest'opera, apparentemente senza pensieri, non manca di continui messaggi positivi, classico di Walt: la forza dell’amore, quanto sia importante la conoscenza e l’uso dell’intelligenza e del cervello (la scena dei pesci o il duello di magia), quanto di buono ci sia in ognuno di noi, anche nelle persone più insospettabili (Semola era poco considerato da tutti), come non bisogni mai interrompere la nostra voglia di imparare e come bisogni sempre mettere il massimo impegno, in ogni gesto, anche quello più semplice (Merlino fa notare questa bella caratteristica di Semola durante la preparazione dell’allenamento di Caio).
Ma, come già detto, l’elemento più riuscito di quest’opera è la caratterizzazione dei personaggi, la loro forte ironia e dissacrante comicità. Ogni personaggio risulta memorabile, tutti, dai più presenti (Merlino o Anacleto) alle comparse (la zuccheriera o Sir Pilade). Tutti ci provocano estrema simpatia, tutti si lasciano immediatamente ricordare, tutti hanno ottimi dialoghi o ottime scene puramente slapstick che portano a continue risate. L’apice è rappresentato sicuramente da Anacleto e Merlino, splendida coppia comica probabilmente ai livelli di molte coppie comiche umane della storia del cinema. Permaloso e brusco il primo finisce sempre per contrapporsi alle magie di Merlino, altrettanto testardo e permaloso ma smemorato. Per questo motivo i battibecchi che li accompagnano in tutto sono davvero splendidi. Anacleto è per me memorabile, dato che credo sia impossibile non adorarlo, sicuramente sul podio tra i personaggi più riusciti della filmografia Disney, forse inarrivabile oramai, ma ne ho già tessuto più volte le lodi durante il testo, concludo allora con l’ennesima scena di culto all’interno film, con protagonista Merlino, perché chi non vorrebbe passare una vacanza con lui ad Honolulu, vestito in modo così stravagante? Nessuno. Perciò qui vi lascio perché: Honolulu, arrivo!


Andrea

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