giovedì 16 gennaio 2014

Waiting Oscar Noms_John Wells' August: Osage County



Avete presente l’Happy Ending? Sì?
Ecco, l’happy ending non è ad Osage County.
August: Osage County è la storia (tratta dalla piece teatrale di Tracy Letts) di una famiglia che esplode. La storia di come il male vi nasce, vi si annidia, tramandandosi di madre in figlia per generazioni, e di come affetta ogni componente della famiglia, rovinandogli l’esistenza, avvolgendolo in una rete di bugie e segreti crudelissimi. Nessuno viene risparmiato.
Nascosto sotto la patina di una commedia, alla luce chiara del sole caldissimo dell’Oklahoma, il film a poco a poco si svela per quello che è realmente: un incubo di sofferenze, che ciascun membro della famiglia nasconde, ma che ribollono nella calura della pianura e lentamente, dalla più lieve alla più dura, evaporano come fumi venefici e intossicano l’ambiente. Fino alla fine del film, le sorprese non finiscono. E fino al 30 gennaio il film non uscirà nelle sale italiane.

Dunque la trama è angosciante, il ritmo lento, anche se parte con molta calma per sorprenderci tutti verso la fine, con una serie di colpi di scena emozionali.
Il cast, invece, è brillante: da Juliette Lewis ad Abigail Breslin, da Chris Cooper a Sam Shepard, da Benedict Cumberbatch a Ewan McGregor passando per Dermot Mulroney, Julianne Nicholson, Margo Martindale, arriviamo alle protagoniste, sempre bellissime nonostante il passare del tempo.

Nel ruolo di una donna che affronta un periodo difficile della propria vita (il suo matrimonio sta fallendo, la figlia è nel pieno di un’adolescienza irrequieta, il padre si è appena suicidato) troviamo una Julia Roberts che non siamo abituati a vedere interpretare un personaggio così forte, così duro, così amaro. Ma che ci piace moltissimo in questa veste, per la quale è stata candidata agli scorsi Golden Globes.
Ed eccoci a Maryl Streep, che ancora una volta ci regala un’interpretazione spettacolare (già premiata con la nomination ai Globes, vedremo a breve se anche agli Oscar…personalmente penso ce la faccia, anzi credo che Cate Blanchette abbia un’eccellente rivale e che non sia scontatissima la sua vittoria…del resto anche Amy Adams e Judi Dench rappresentano un ostacolo niente male). Rintontita dai farmaci, tossicodipendende, ma forte, il personaggio della Streep è più complesso di quanto pare all’inizio del film, ma sono obbligata a non dire altro per non rovinarlo.
Solo con la loro presenza, con la loro recitazione, queste due favolose attrici risollevano molto un film, che comunque, tutto sommato, non mi è piaciuto.

A questo punto, non resta che aspettare un’oretta per scoprire se le nostre dive riceveranno una nomination ciascuna ai prossimi Academy Awards.

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