domenica 10 agosto 2014

Viaggio nel mondo Disney: Maleficent

Colgo l'occasione, dopo aver rivisto e ricordato  "La Bella Addormentata nel Bosco", per parlare del successo  "Maleficent", uscito nelle nostre sale il 28 maggio 2014.


Appena lanciato il trailer, lo scorso novembre, l'attesa per questo film fu altissima.
La curiosità di vedere Angelina Jolie recitare un personaggio tanto negativo nella letteratura fiabesca, immensa. E il successo di botteghino è stato infatti strepitoso.
Maleficent è la revisione della classica storia della Bella Addormentata dal punto di vista della cattiva. Tale e tanto il carisma che Disney seppe infondere alla sua Malefica, da spingere i produttori Disney in questa curiosa avventura.
Il film vuole riscattare il personaggio, costruirgli un passato, conferirgli uno spessore sentimentale che ne giustificasse l'agire. Insomma tanta eleganza, tanto fascino, tanto savoir fare e pure tanta sottile ironia non potevano assolutamente appartenere alle "Forze del Male".
Così si decide di fraintendere il personaggio, si stabilisce che, necessariamente, Malefica deve essere una buona, convertita in vendicativa furia da un tradimento subito nel suo oscuro passato. E si sceglie per interpretarla un'attrice adorata dalle folle, bellissima, elegante, buona e brava, che forse ricalca anche nella sua vita privata il percorso che i produttori hanno pensato per Maleficent (da irrequieta ribelle a madre devota ai figli, suoi e adottati, ambasciatrice umanitaria).

La storia, raccontata dalla Bella Addormentata stessa, inizia nell'infanzia della protagonista.
Nella storia ci sono due regni confinanti, quello degli uomini, assetati di potere, governati da un re, e quello di magiche creature che vivono in armonia, senza necessità che siano governati da nessuno. Una di queste creature magiche alate è Malefica, destinata a diventare la più forte tra queste creature, in virtù delle sue potenti ali, e la Guardiana a difesa del regno.
Ancora ragazzina, spensierata, buona, felice, incontra Stefano, orfano povero, introdottosi dal regno degli uomini a quello delle creature magiche per rubare una pietra. Ma, restituita indietro la pietra, guadagna la simpatia di Malefica. I due diventano amici e, col passare del tempo s'innamorano. A 16 anni si scambiano quello che Malefica considera "un vero bacio d'amore".
Ma crescendo le cose cambiano. Si allontanano. Malefica non ha più notizie di Stefano, preso anch'esso dalle ambizioni degli uomini, servitore del re. Intanto anche la giovane fata è occupata nella difesa del regno, che il re degli uomini tenta invano di attaccare, sempre respinto dalla Guardiana e dalle creature che combattono insieme a lei. Il re degli uomini, ferito a morte in una battaglia, promette di lasciare il suo regno e la figlia a colui in grado di uccidere la Guardiana. Stefano, acciecato dall'ambizione, sebbene combattuto dal legame che lo aveva unito a Malefica nel passato, torna a farsi vivo con lei allo scopo di ucciderla per ottenere il trono. L'avvicina con la scusa di volerla avvertire e, riguadagnata la sua fiducia dopo gli anni di separazione, la fa addormentare. Solo uno scrupolo dell'ultimo momento lo ferma dall'ucciderla. Decide però di neutralizzarla: le taglia le ali e le porta via con sé per provare al re la sua impresa. Alla morte di quest'ultimo, ne sposa la figlia e diventa re.
Dal canto suo Malefica, al risveglio, si vede tradita, ingannata, ferita gravemente dall'amputazione delle due ali che la indebolisce, tanto da costringerla a utilizzare un bastone come sostegno. Scatta dentro di lei un cambiamento forte: perduta ogni fiducia nel prossimo, scurisce il suo cuore e costruisce una barriera tra questo e il mondo, tra il regno delle fate e quello degli uomini. Salva un corvo da un cacciatore, lo trasforma in uomo e gli propone di servirla per sdebitarsi: Fosco, tramutato all'occasione in uomo o in qualunque altra bestia, diviene suo unico alleato. Col bastone e il corvo, Angelina Jolie, già truccata alla perfezione, incarna veramente la strega del cartone, sprigionando un fascino incredibile e restituendo pienamente l'immagine della disneyana Malefica.


Avvolta dall'odio e dal risentimento, Malefica altera l'equilibrio del regno fatato in cui ora viene temuta e rispettata come una regina. Le cose si complicano alla nascita della figlia di Stefano. Dalla rabbia e dalla gelosia nasce un desiderio di vendetta.
Ricongiungendosi alla versione conosciuta, Malefica si presenta alla festa per il battesimo di Aurora, lamentando l'omissione di un invito per lei. Ricalcando fedelmente la scena del cartone del 1959, la sua venuta interrompe la formulazione dei doni da parte delle tre buone fate, qua chiamate Fiorina, Giuggiola e Verdelia. Malefica coglie l'opportunità per lanciare a sua volta il suo incantesimo, ricalcando quasi parola per parola la profezia del cartone:
“La principessa, invero, crescerà in grazia e bellezza, tutti quelli che la conoscono la ameranno. Ma, prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e cadrà in un sonno simile alla morte.”

Malefica precisa che nessuna forza "di questo mondo" potrà annullare l'incantesimo tranne, aggiunge sprezzante dopo essere stata supplicata da Stefano, "il bacio del vero amore" che lei, ormai, non crede possa esistere, scartando di fatto la possibilità che possa essere annullato il maleficio.


Sempre secondo copione, Stefano ordina il sequestro di tutti gli arcolai del regno, da rinchiudere nel castello, al sicuro, e consegna la figlia alle tre fate presenti al battesimo affinché la tengano nascosta fino al giorno dopo il compimento dei 16 anni.
L'aderenza alla fiaba classica finisce qua. A differenza di quanto ricordavamo dai ricordi d'infanzia, le tre fate non sono affatto capaci di crescere la bambina: distratte, imbranate, pasticcione, inaffidabili e per niente simpatiche, rischiano di fare morire la bambina di fame o di freddo. Paradossalmente è Malefica a sorvegliare la situazione e a impietosirsi, tanto da cominciare a correggere gli errori delle fate e a controllare a piccola distanza la crescita di Aurora, assicurandosi che cresca bene. Manco a dirlo, le si affeziona.
Poco tempo prima che compia sedici anni Malefica porta Aurora nel regno fatato al di là della barriera da lei stessa costruita. Non si rivela alla ragazza come colei che le ha inflitto un maleficio mortale, le lascia invece credere di essere la sua fata madrina, convinzione che la ragazza nutre, ricordando come la sua caratteristica ombra l'ha accompagnata fin da quando era piccola. La ragazza le dimostra a sua volta una simpatia e un attaccamento che la inducuno a tentare di annullare l'incantesimo, dimenticandosi però che nella sua stessa formulazione lei stessa lo ha reso impossibile da parte di una forza qualsiasi di questo mondo.
Avvicinandosi il giorno del sedicesimo compleanno cresce l'ansia di Malefica, che sa che non può nulla per evitare il destino che aspetta Aurora e che lei stessa le ha procurato.
Intanto re Stefano, torturato da rimorsi, fantasmi del passato, ansie del presente, in questi anni ha perso completamente la ragione. Ossessionato dal pensiero che la figlia morirà per opera di Malefica e che si renderà sicuramente necessario uno scontro, passa i mesi pianificando attacchi e controattacchi contro Malefica.
Giunto il compleanno di Aurora, la principessa incontrerà il principe Filippo (che non ha niente del valoroso cavaliere disneyano, anzi sembra più una giovane pop star) e scoprirà la verità riguardo Malefica. Alla resa dei conti esisterà il vero amore o come crede Malefica non è che una pura illusione? Da un incontro momentaneo come quello dei due principi può davvero scaturire il vero amore che salverà Aurora? C'è un altro amore, oltre a quello raccontato dalle fiabe, più forte, più autentico, più duraturo?

Il film in sé è piuttosto piacevole: scorre sufficientemente bene, gli effetti speciali sono apprezzabili (non manca un bel drago) e, se prendiamo la curiosa variante di una Malefica più buona, senza offenderci per aver sconvolto il senso della fiaba che conoscevamo, è un film godibile per una serata non impegnata.

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