domenica 22 giugno 2014

Grace of Monaco

Chiuso ormai da settimane il Festival di Cannes, durante il quale Grace of Monaco fece da apripista, fuori concorso, colgo l'occasione datami da Caccia al Ladro per parlarne un po'.
 

Molte critiche sono piovute sul film e sull'attrice Nicole Kidman, interprete della principessa monegasca.
Il primo è stato ritenuto commerciale e poco fedele ai fatti storici, la seconda inespressiva e poco aderente al carattere di Grece.
Il film è obiettivamente lento, poco scorrevole, nonostante duri solo 103 minuti. Oltretutto è abbastanza lezioso e buonista: racconta dell'anno di crisi 1961 tra il Principato e la Francia di Charles de Gaulle, che minaccia l'invasione se Ranieri di Monaco non aumenterà le tasse per versarle nelle casse della Francia, e tra Ranieri stesso e la moglie, sofferente dopo sei anni da principessa, ancora ritenuta un'estranea, tenuta lontana dal marito dagli impegni di quest'ultimo e tentata di riprendere la carriera di attrice, che le manca, dopo l'offerta di Hitchcock di darle il ruolo di protagonista in Marnie. Tra il classico "a scuola di principesse" che mai deve mancare in questo genere di film, i complotti che Grace deve scoprire all'interno del palazzo (altro immancabile topic) e drammi sentimentali, il film riesce a ridicolizzare e minimizzare quella che doveva essere la reale vita della Kelly a Monaco.
Non solo, l'interpretazione della Kidman, davvero inespressiva, davvero sotto le aspettative (si è incolpato il botox di cui si serve l'attrice) rende Grace Kelly eroina fragile, ideale principessa, ruolo che avrebbe potuto recitare in qualche film, ma che difficilmente immagineremmo nella Kelly reale. I primi piani sulla protagonista del regista, Olivier Dahan, sono stati molto discussi e il monologo finale, col quale Grace dovrebbe convincere De Gaulle a pacificarsi con Monaco, su favole, pace e amore sarebbe stato ridicolo anche in un concorso di bellezza.


Grace Kelly fu un'icona di femminilità, al di là della principessa e anche al di là dell'attrice. Bellissima, elegante, sensuale all'occorrenza.
Terza di quattro figli di una famiglia irlandese e cattolica di Filadelfia, iniziò a recitare contro il parere della famiglia. Debuttò a 22 anni nella 14° ora (1951). Un anno dopo già faceva da co-protagonista a Gary Cooper nel particolare westner Mezzogiorno di Fuoco (particolare per la regia, austriaca, di Fred Zinnemann e la sceneggiatura, che vede per la prima volta una sostanziale solitudine del protagonista e un forte senso di pessimismo, decisamente in contrasto con il patriottismo e la solidarietà che caratterizzava i classici western) e l'anno dopo ancora si trova al centro di un triangolo amoroso in Africa al fianco di Clark Gable e Ava Gardner nel film di John Ford, Mogambo, guadagnandosi una nomination agli Oscar.
Due film importantissimi dunque segnano il suo esordio e i successivi film che girerà con Hitchcock ( Il delitto Perfetto e La Finestra sul Cortile nel 1954 e Caccia al Ladro nel 1955, in mezzo ai quali fa in tempo a girare La ragazza di campagna, che le vale l'Oscar come miglior attrice) le regalano la fama.
Come in realtà capitò anche ad altre attrici prima e dopo di lei, Grace Kelly divenne una delle muse di Alfred Hitchcock che la considerò prima scelta per ruoli anche molto diversi, per donne dal carattere diverso, ma che incarnavano tutte la femminilità che il regista ricercava: algide bellezze bionde in apparenza, che, a poco a poco scoperte, rivelavano grande sensualità. Fu proprio ispirandosi a Grace che Hitch coniò l'espressione "ghiaccio bollente", che più di ogni altra descriveva come doveva essere per lui La Donna.
Come già ricordato nello scorso post, tra tutti i film, quello che si rivela più determinante nella vita dell'attrice è forse Caccia al Ladro, poiché fu girando questa pellicola che Grace Kelly ebbe modo di conoscere Ranieri di Monaco, che sposa nel 1956, lasciando la carriera dopo l'ultima apparizione in Alta Società.
Fu principessa di Monaco dal '56 al 1982, quando perse la vita in un incidente automobilistico: viaggiava con la figlia Stephanie, conducendo lei stessa l'auto dalla villa di Roc Agel al palazzo Grimaldi, e su uno dei tornanti del percorso (le coude du diable) perse il controllo della vettura, che finì capitombolando una decina di metri lungo una scarpata. La principessa morì dopo essere stata portata in ospedale, la figlia si salvò.
Cinque giorni dopo il mondo salutò una delle più belle attrici che il cinema abbia mai avuto.

Nessun commento:

Posta un commento