Avete presente l’Happy Ending? Sì?
Ecco, l’happy ending non è ad Osage County.
August: Osage County è la storia (tratta dalla piece teatrale di Tracy Letts) di una famiglia che
esplode. La storia di come il male vi nasce, vi si annidia, tramandandosi di
madre in figlia per generazioni, e di come affetta ogni componente della
famiglia, rovinandogli l’esistenza, avvolgendolo in una rete di bugie e segreti crudelissimi. Nessuno viene risparmiato.
Nascosto sotto la patina di una commedia, alla luce chiara
del sole caldissimo dell’Oklahoma, il film a poco a poco si svela per quello
che è realmente: un incubo di sofferenze, che ciascun membro della famiglia
nasconde, ma che ribollono nella calura della pianura e lentamente, dalla più
lieve alla più dura, evaporano come fumi venefici e intossicano l’ambiente.
Fino alla fine del film, le sorprese non finiscono. E fino al 30 gennaio il
film non uscirà nelle sale italiane.
Dunque la trama è angosciante, il ritmo lento, anche se
parte con molta calma per sorprenderci tutti verso la fine, con una serie di
colpi di scena emozionali.
Il cast, invece, è brillante: da Juliette Lewis ad Abigail
Breslin, da Chris Cooper a Sam Shepard, da Benedict Cumberbatch a Ewan McGregor
passando per Dermot Mulroney, Julianne Nicholson, Margo Martindale, arriviamo
alle protagoniste, sempre bellissime nonostante il passare del tempo.
Nel ruolo di una donna che affronta un periodo difficile
della propria vita (il suo matrimonio sta fallendo, la figlia è nel pieno di
un’adolescienza irrequieta, il padre si è appena suicidato) troviamo una Julia
Roberts che non siamo abituati a vedere interpretare un personaggio così forte,
così duro, così amaro. Ma che ci piace moltissimo in questa veste, per la quale
è stata candidata agli scorsi Golden Globes.
Ed eccoci a Maryl Streep, che ancora una volta ci regala
un’interpretazione spettacolare (già premiata con la nomination ai Globes,
vedremo a breve se anche agli Oscar…personalmente penso ce la faccia, anzi
credo che Cate Blanchette abbia un’eccellente rivale e che non sia
scontatissima la sua vittoria…del resto anche Amy Adams e Judi Dench
rappresentano un ostacolo niente male). Rintontita dai farmaci,
tossicodipendende, ma forte, il personaggio della Streep è più complesso di
quanto pare all’inizio del film, ma sono obbligata a non dire altro per non
rovinarlo.
Solo con la loro presenza, con la loro recitazione, queste
due favolose attrici risollevano molto un film, che comunque, tutto sommato,
non mi è piaciuto.
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