domenica 2 marzo 2014

Viaggio nel Mondo Disney: Fantasia

Prosegue il viaggio intrapreso in questa sorta di "rubrica" più o meno settimanale col terzo film prodotto da Walt Disney. Nel 1940, oltre a Pinocchio, vide la luce un altro classico, ancor meno per bambini del precedente, ma molto amato dal pubbblico adulto e, se vogliamo, un po' colto. Protagonista del film è, infatti, la musica, precisamente la musica classica, genere di nicchia all'epoca come ora.



Dopo aver già parlato di Biancaneve e di Pinocchio, non possiamo non chiederci perchè Disney, pur producendo cartoni, non producesse film per bambini. Probabilmente la risposta sta nel fatto che il cinema, nei suoi primi decenni, non era affatto "per bambini". Non c'era un angolo di mercato destinato ai più piccoli e in realtà forse nemmeno era studiato da un punto di vista psicologico cos'è un podotto per l'infazia e che caratteristiche dovesse avere per esserlo. Siamo, in fondo, in un'epoca che non aveva tempo per queste sfumature, per queste velleità: c'era la guerra, in Europa si combatteva, la povertà era tanta specie nel Vecchio Continente, la crudeltà della vita era nel quotidiano, anche per i bambini, perché nasconderla al cinema? Inoltre chi "comprava cinema" era un pubblico adulto, non infantile. I film di Disney dovevano divertire, affascinare lo spettatore meno colto, ma anche catturare quello più elevato, mediante temi più sofisticati e insiti nel film, sviluppati con originalità e con quella maniera magica che conquistava chiunque, anche il più snob degli intellettuali. Naturalmente nessuno ha creduto che un bambino non potesse vedere un film a cartoni animati, apparentemenete innocuo. E i bambini erano entusiasti naturalmente: magia allo stato puro, colori e suoni che potevano incantare i più piccoli per un lungo tempo, ma anche spaventarli. Nessuno può negare, frugando fra i ricordi, che ci fosse qualche cartone che da piccolo non desiderava vedere perchè "faceva paura" in qualche scena: fosse Grimilde, la Balena, Shere Kan, Malefica etc...
E nemmeno potrà negare che riguardando da più grande gli stessi cartoni avrà pensato "ma questo dialogo non lo ricordavo affatto! non avrei potuto capirlo da piccolo!"
Questo perchè i cartoni Disney sono film pensati per un pubblico adulto, con i temi più complessi nascosti dai personaggi colorati, ma godibili anche per i più piccini, per la magia del colore e del suono, che li ipnotizzava anche quando non capivano per niente la storia. Fantasia non fa eccezione: anzi è forse l'esempio più concreto di quanto detto. Solo successivamente, molto dopo la morte di Walt, la produzione disneyana cominciò a smussare i temi più cupi, più difficili per un bambino, smettendo di nasconderli per eliminarli del tutto, tanto che oggi quasi nessuno dei nuovi cartoni presenta temi quali la scomparsa, l'allontanamento, la perdita, con gli stessi toni duri, la stessa gravità, la malvagità pura dei personaggi dei primi anni dell'industria Disney.

Dunque la musica classica, componimenti famosi eseguiti dalla Philadelphia Orchestra diretta dal maestro Leopold Stokowski, viene dipinta in questa fantasia di scene e momenti unica, che conquistò immediatamente per l'originalità e la meraviglia dei disegni e delle coreografie, eseguite dai più assortiti personaggi animati, diversi per ciascuna delle composizioni.
Fantasia prende inizio dall'entrata dei membri dell'orchestra in sala. La voce narrante inizia a spiegare a cosa si sta per assistere (la musica in questo caso, fine a sé stessa) e annuncia la prima opera che verrà rappresentata: Toccata e Fuga in Re Minore di Johann Sebastian Bach. Tra la foschia si iniziano a vedere scintille disegnare archi e linee a ritmo di musica e continuano danzando, durante tutto il brano, fasci di luce e scintilli.
Ritorniamo in sala, la voce annuncia che sarà ora Lo schiaccianoci di Pëtr Il'ic Cajkovskij ad essere rappresentato come l'alternarsi delle stagioni: subito l'orchestra scompare di nuovo e compaiono piccole fate, somiglianti un po' a Trilli (forse sue antenate), che fanno splendere di luce il sottobosco, risvegliandolo a nuova vita: prima i funghetti che interpretano la 'danza cinese', poi fiori, sempre danzanti, sulla superficie dell'acqua; poco dopo è proprio in acqua che si sposta la scena e graziosi pesciolini, che ricordano Cleo (da poco apparsa in Pinocchio), con lunghe trasparenti code come i veli di un costume di scena (la 'danza araba') intrecciano motivi e figure coreografiche che richiamano fiori. E di nuovo i fiori prendono il posto dei pesci, dando vita alla divertentissima, deliziosa 'danza russa'. Successivamente torniamo tra il fogliame boschivo, dove fate-libellula riprendono una nuova danza, tra il volteggiare delle foglie autunnali, proseguita poi su un lago, su cui le fate si trasformano in pattinatrici. Ora sono i fiocchi di neve a vorticargli intorno, diventando infine le gonne delle ballerine.


Viene annunciato L'apprendista stregone di Paul Dukas, una leggenda conosciuta per la ballata di Goethe. Questo è forse lo spezzone più famoso di Fantasia, già conosciuto singolarmente come cortometraggio. Topolino è l'apprendista stregone, che approfitta di un'assenza del maestro per utilizzare dei poteri che non riesce però a gestire del tutto, combinando un bel pasticcio. Spettrale la rinascita dei manici di scopa, inquietante la loro inarrestabile marcia mentre Topolino, tra vortici d'acqua, sfoglia le pagine di un libro di incantesimi, prima dell'arrivo dello stregone, spaventoso, che apre le acque come Mosé. L'episodio è meno spettacolare dei precedenti e più cupo, salvo il sogno di Topolino in cui, eretto su una scogliera, strega le stelle, i flutti, le nubi, proprio come un direttore d'orchestra dirige i suoi musicisti).


La sagra della primavera di Igor Stravinskij, ci spiega il narratore, fu pensata per descrivere la nascita del pianeta Terra e Disney e i suoi collaboratori scelsero precisamente questa storia da svolgere sulle note di Stravinskij: dalle nebulose ai vulcani, poi in fondo a un primitivo oceano dove i pesci diventano anfibi (primo passo verso la vita sulla Terra); poi i dinosauri, l'arrivo del terribile T-Rex dagli occhi rossi, che uccide un erbivoro e si abbassa per divorarne la carcassa proprio mentre cambia l'inquadratura. Cambia il clima, la vegetazione si estingue e così inizia il processo d'estinzione dei Grandi Rettili. Un'eclissi di sole, terremoti e maremoti sconvolgono la geografia terrestre.
Un clarinetto tra l'orchestra inizia un pezzo jezz, poi il narratore presenta la Colonna Sonora: una linea bianca tesa, che a ogni suono fa corrispondere un'immagine di linee in movimento e colori. Un'arpa, un violino, un flauto, una tromba, un fagotto, una grancassa: ad ogni strumento il suo corrispettivo in disegno.

Anche la Sesta Sinfonia ("la Pastorale") di Ludwig Van Beethoven, ci spiega ancora il presentatore, è pensata per narrare una storia, che si ambienta sull'Olimpo, il regno degli dei. Questa è la raffigurazione di un mondo incantato: colorati pony Unicorno e Satiri che giocano a rincorrersi, Cavalli Alati che covano i piccoli e gli insegnano a volare, Centauri dal volto di ragazzi e ragazze in rituali amorosi e putti, che aiutano le giovani Centauro (il volto è simile a quello delle Sirenette sorelle di Ariel) a farsi belle e poi agiscono come Cupidi. Tra le danze di Sauri e Centauri per la vendemmia comapare un buffo, paffuto Bacco che si unisce alla festa, finché Zeus (già somigliante al padre di Hercules che sarà prodotto molti anni dopo) ed Efesto, che gli fornisce le saette, intervengono producendo un temporale. Le altre creature corrono al riparo. Con l'arrivo dell'arcobaleno i cuccioli tornano a giocare all'aperto, scivolando dallo stesso arcobaleno e saltando tra pozzanghere che ne hanno preso i colori. Intanto Apollo saluta i Centauri dal carro che sta trainando il sole verso il tramonto e lascia il posto alla sorella Artemide, la Notte.


Sulla Danza delle ore, tratta dal terzo atto della Gioconda di Amilcare Ponchielli, si succedono le rappresentazioni della mattina, pomeriggio, sera e notte, rispettivamente danzate prima dagli Struzzi, poi dagli Ippopotami, dalle Elefantesse e dai Coccodrilli, che danno infine luogo a una danza di tutti gli animali.


Una notte sul Monte Calvo di Modest Petrovic Musorgskij e Ave Maria di Franz Schubert sono gli ultimi
due componimenti, rappresentati in successione come antitesi una dell'altra. Decisamente la raffigurazione è spaventosa e terribile, terrorifica per qualsiasi bambino. Prima un demone, che pare incarnare perfettamente la classica concezione del Diavolo, sulla cima di un monte richiama a sé gli scheletrici spettri di un paesino sottostante e piccoli mostriciattoli si esibiscono in un'agghiacciante danza, mentre altre figure demoniache si avvicendano in primi piani sempre più vicini, reali come un 3D. Poi, sull'apertura dell'Ave Maria, gli spiriti tornano al loro cimitero e il demone pare ritirarsi sconfitto. Nella pallida luce dell'aurora, vediamo una lunga fiaccolata di monaci verso una cattedrale in un bosco. L'immagine successiva è una piccola fessura ogivale di luce, che si allarga, mentre ci avviciniamo, a diventare una finestra da cui si vedono degli alberi e il sorgere del sole.
Il film si conclude. I membri dell'orchestra escono di sala.

Fantasia nacque dall'idea di Walt Disney di dare a Topolino un successo e una fama che andasse oltre il semplice cortometraggio. Pensò precisamente al corto L'apprendista stregone nato nel 1928 sulla ballata di Goethe e sul componimento musicale che ne aveva derivato Dukas, già inserito nelle Sinfonie Allegre. Il desiderio di Disney era creare un prodotto in cui regnasse la fantasia e l'azione fosse diretta dalla musica e inserirvi questo spezzone di Topolino. Incontrò Leopold Stokowski, gli descrisse il progetto e il direttore ne fu entusiasto, decidendo di parteciparvi gratuitamente. Si decise di usare una vera orchestra sinfonica, furono selezionati i pezzi da eseguire e le storie da raccontare, si registrò la musica. I costi furono molto alti, l'industria Disney azzardò su un prodotto assolutamente nuovo, assolutamente unico e il risultato fu un successo. Il film fu una novità, brillante e di altissima qualità, punto di inizio per le storie animate musicali che verranno successivamente, come Musica Maestro e Pierino e il Lupo. Purtroppo la guerra europea, a cui gli Stati Uniti presero infine parte non aiutò il progetto a recuperare i soldi e, come Pinocchio, rappresentò una fonte di perdita economica. Fu però oggetto futuro di tagli e riedizioni che incentivarono il rientro di denaro. Tutto sommato rimane una delle opere più visionarie di Disney, un film realmente straordinario, una poesia fatta di musica e ballo che incantò un pubblico vastissimo, grande e -nonostante tutto- piccino.

Topolino ringrazia Stokowski dopo l'episodio dell'Apprendista Stregone

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